Risparmio Gas: isolamento termico
L’isolamento termico
Per il risparmio gas è certamente utile operare verso un maggior isolamento termico degli ambienti. Infatti si tratta del fattore di maggiore influenza nella determinazione dell’efficienza energetica di un edificio. Si ottiene mediante una accurata scelta dell’ involucro termico e delle finestre.
La sua funzione
Il calore migra sempre da una zona più calda verso quella più fredda. In inverno, la temperatura interna delle nostre case supera quella esterna e il calore migra attraverso le pareti dall’interno verso l’esterno. In estate il fenomeno si inverte.
L’isolamento termico ha il compito di ridurre gli scambi termici tra l’interno e l’esterno degli edifici nell’unità di tempo, con vantaggi perciò sia in estate che in inverno.
Elementi e accorgimenti costruttivi
Per l’involucro termico devono essere impiegati materiali che possiedono bassa conducibilità termica (λ < 0,04), scelti in riguardo al sistema costruttivo (costruzione in muratura, in legno….) e alle condizioni dei luoghi in cui saranno applicati (asciutto, umido, ecc…).
I materiali termoisolanti sono normalmente morbidi e poco resistenti agli urti, devono perciò essere protetti da un intonaco o da un rivestimento. L’isolamento termico deve essere sempre applicato a “cappotto” al fine di evitare ponti termici che generalmente si presentano su elementi come i balconi, gronde e altri elementi che sporgono dalla struttura, nonché nei collegamenti tra pareti ed infissi. Perciò tutti questi elementi non devono avere contatto con le strutture che si trovano all’interno dell’involucro termico.
- Le finestre: durante la notte devono essere in grado di cedere meno calore di quello che fanno guadagnare di giorno. Questo risultato è possibile solo scegliendo vetri con bassa trasmittanza termica (U < 0,8 W/m2K) ed elevata trasparenza, in modo da far passare il 60% della luce incidente.
- I tetti: devono avere uno spessore dell’isolamento almeno doppio rispetto a quello delle pareti ed essere ventilati.
Tecnologia per il futuro: accumulatori di calore latente
Vengono sfruttate le caratteristiche dei materiali detti PCM “Phase Changing Materials”, che ad determinata temperatura, passano dallo stato liquido allo stato solido e viceversa.
Uno di questi materiali è la paraffina, che tra i 27 e 35 °C si scioglie, e raffreddandosi riacquista il suo stato solido emettendo tutto il calore assunto.
Un importante applicazione progettuale di questi materiali, riguarda la realizzazione di pareti perimetrale per edifici. In questo modo si avrebbe una parete capace sia di isolare e proteggere durante il giorno dalla luce solare, sia di riscaldare l’ambiente durante le ore serali, cedendo il calore accumulato di giorno.
Un progetto basato sulla tecnologia degli accumultori di calore latenti, è stato realizzato nel 2001 dall’architetto svizzero Dietrich Schwarz nella casa solare di Ebnat – Kappel, ottenendo risultati sbalorditivi (e anche il “Premio Solare Svizzero”).