Imprigionare l’anidride carbonica
Esiste una possibilità concreta di poter catturare e immagazzinare nel sottosuolo l’anidride carbonica prodotta dalle attività umane.
Le prime sperimentazioni furono eseguite dall’industria petroliferia, già a partire dagli anni 70.
La moderna tecnologia renderebbe possibile la separazione dell’anidride carbonica prima o dopo la combustione di carbone, petrolio e gas naturale, e successivamente, di comprimerla ad una pressine tale da poterla trasportare in giacimenti sotteranei.
Caratteristiche geologiche
I depositi geologici dove l’anidride carbonica potrà essere stoccata, devono presentare una profondità di almeno 800 m. La roccia deve avere delle caratteristiche di alta porosità, in modo da assorbire la CO2 iniettata, mentre il mezzo poroso, deve essere a sua volta confinato in uno strato di roccia impermeabile.
Ostacoli alla
Il primo ostacolo allo stoccaggio sotteraneo della CO2, sono i costi del processo stesso, in particolar modo la fase di “cattura”, rappresenta l’ 80% della spesa.
Il secondo problema è rappresentato dal pericolo di fuoriscita di anidride carbonica dalla camera di stoccaggio, con il ritorno in atmosfera o, ancora più tragicamente, con l’inquinamento di falde acquifere.