Etanolo dalle canne palustri
06/02/2008
Alcol ottenuto dalle canne palustri. E’ la nuovissima idea del gruppo Mossi-Ghisolfi per commercializzare un carburante sostenibile. Attualmente le tecnologie per la produzione di biocarburanti si basano sulla coltivazione di granturco e canna da zucchero per ciò che riguarda il bioetanolo, e da piante oleaginose (colza, girasole, ecc…) per ciò che riguarda il biodiesel, ma il rendimento di questi processi, se non vengono rispettate regole di buon senso, risultano essere incerti.
La nuova tecnologia Mossi-Ghisolfi eviterebbe il ricorso a quelle piantagioni che, comunque, richiedono molta acqua e concimi, ma utilizzando una pianta (le canne palustri appunto) ricchissima di cellulosa che cresce spontaneamente nei terreni incolti e non necessita di concimi.
La canna palustre per l’etanolo così come le alghe per il biodiesel, potrebbero aprire interessanti scenari nel campo dei trasporti e dalla mobilità.