Campagna Anemometrica
Prima di realizzare un impianto eolico è importante effettuare una campagna anemometrica, ossia misurare la velocità del vento. Scopriamo come si rileva la velocità del vento attraverso una cosiddetta campagna anemometrica.
Per raccogliere le informazioni tecniche necessarie a valutare la fattibilità realizzativa di un impianto eolico occorre seguire un iter prestabilità generalmente incluso nella cosiddetta campagna anemometrica di cui andiamo ad elencare il contenuto indispensabile.
Durata
La ricorrenza del vento è più stabile rispetto ad altri fenomeni atmosferici quali le precipitazioni; tuttavia per grandi applicazioni è opportuno che la campagna anemometria sia estesa per un numero di anni da 3 a 5. Nelle piccole applicazioni il periodo di osservazione può essere ridotto, ma comunque dovrebbe coprire almeno l’arco di un anno.
Come si conduce
La rilevazione dei dati anemometrici dovrebbe essere effettuata tramite strumenti installati all’altezza a cui si intende posizionare l’aerogeneratore. Poichè l’intensità del vento varia molto al variare della quota dal suolo questa accortezza consente di rilevare l’effettiva potenzialità dell’aerogeneratore.
Attrezzature necessarie
Per intraprendere una campagna di rilevazione occorre dotarsi di un opportuno anemometro. Nelle applicazioni a grande scala si adottano torri anemometriche costituite da antenne metalliche strallate che portano due anemometri, il primo a 10 metri dal suolo, il secondo a 30 metri. I dati rilevati dall’anemometro sono trasmessi con continuità ad uno strumento di registrazione posto alla base della torre dove un chip immagazzina i dati. Questi poi possono essere scaricati in telelettura attraverso sistemi GSM o manualmente trasportando il chip in ufficio ed utilizzando uno specifico strumento. I dati sorgente scaricati dal chip devono poi essere elaborati da un software che li trasforma in dati anemometrici: velocità istantanea e direzione del vento, memorizzabili su un foglio elettronico di calcolo.
Nelle applicazioni di piccola taglia si utilizzano strumenti che realizzano la misura del vento basandosi su principi fisici diversi. Fra i più diffusi, il più semplice è il cosiddetto anemometro a coppe con contagiri; esistono inoltre anemometri ad ultrasuoni ed anemometri laser con il vantaggio di non risentire degli effetti negativi della formazione di ghiaccio.
L’anemometro a coppe è un dispositivo composto da tre o quattro bracci a 120°, portanti esternamente altrettante coppe semisferiche. Esse sono disposte nello stesso senso e montate su un asse rotante collegato ad un contatore, elettrico o meccanico, sul cui quadrante si legge direttamente il numero di giri in un certo intervallo di tempo.
Mediante opportune tabelle di taratura è possibile risalire alla velocità del vento. L’anemometro può essere integrato con un dispositivo indicatore della direzione del vento chiamato anemoscopio: strumento formato da una semplice banderuola mobile intorno ad un asse verticale; la posizione assunta dalla stessa per azione del vento è riportata da un indice su un quadrante con la rosa dei venti.
Fonte: Progetto RES & RUE Dissemination realizzato da APER